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    Mosaico nella chiesetta del Parco di Villavarda.



    Mosaico di colori nella chiesetta del Parco di Villavarda.
    Presso Parco Villavarda.
    Foto di Massimo Gaiotto



    INFO: Il nome Villa Varda deriva dal toponimo di origine germanica warda, di una certa formazione medievale 
    Il suo parco è foltissimo e la circonda completamente nella sa struttura all'inglese.
    Esso include diverse strutture architettoniche di pregio, quali l''aranciera  con terrazza e balaustra in pietra; la cappella gentilizia in stile neogotico (dove è sepolto Fabio Mazzoleni), la ghiacciaia con torre merlata, il piccolo mausoleo (con le spoglie dei Morpurgo, gli ultimi proprietari della villa) e il Canevon, un tempo destinato ad attività agricole.


     Dal sito del comune di Brugnera 

    Morpurgo de Nilma
    Dal 1867 al 1941
    • 1867 -Il Barone Cav. Carlo Marco Morpurgo de Nilma di Trieste (Austria), a seguito di tre esperimenti d’Asta Fiscale, si aggiudica la piena e perpetua proprietà di Villa Varda che consta di: palazzo, annessi rurali, case coloniche e 122 ettari agricoli.
    • 1868- Iniziano i lavori di ampliamento e ammodernamento del Palazzo che viene trasformato in Casa di Villeggiatura e di rappresentanza. A questo restauro si accompagna un ampio ed ambizioso progetto per razionalizzare, ampliare e riqualificare l’Azienda Agricola.
    • 1870- il Cav. Carlo Marco conclude tutte le procedure di liquidazione ed entra, di diritto, in pieno possesso di Villa Varda.
    • A testimonianza dei lavori effettuati, sulla soglia della sala da pranzo sono impresse le cifre “C.M.M.N.”: Carlo Marco Morpurgo Nilma.
    • Sostanziali modifiche riguardano gli edifici rurali e di stoccaggio adiacenti al palazzo.
    • La campagna di acquisti dura trent’anni e gli consente di accrescere la tenuta di altri 208 ettari per un tutole di 330 ettari.
    • 1890- L’Azienda Agricola è suddivisa in colonie assegnate a 14 famiglie in rapporto all’estensione della tenuta e alla forza lavoro di ciascuna.
    • 1899 -Carlo Marco Morpurgo de Nilma muore e l’universalità dei beni passa alla moglie M.ma Emma Mondolfo.
    • 1909-Una sentenza del tribunale di Pordenone ci informa che la Baronessa ... teneva libero senza museruola nel suo palazzo di Varda un grosso cane da guardia e che poco prima novembre il cane mordeva tre uomini alle dipendenze della baronessa e i feriti furono ricoverati a Padova temendo che il cane fosse affetto da rabbia e che poco dopo il cane lasciato libero senza museruola aggredì prima la bambina mordendola alla faccia e poi il bambino reiteratamente ... l’animale venne ucciso e la testa inviata a Padova dove venne confermata la diagnosi di rabbia.
    • 1915-L’arciprete di San Cassiano di Livenza, Don Giovanni Feltrin, così ricorda il primo giorno dell’invasione, ... Il giorno 7 novembre, ore 10,30 - Austro germaniche - violenti minacciose. Contegno del parroco e della popolazione, di chi resta stordito e terrorizzato. Causa vicinanza fiume Livenza, prima dell’azione militare parroco giudicato persona sospetta e pericolosa esce con la famiglia dalla casa Canonica ... durante l’invasione spogliazione di tutti i paramenti sacri ... distruzione dell’armadio della sacrestia ed altre rotture dell’Oratorio proprietà Morpurgo, Villa Varda nonché requisizione delle due campanelle.
    • 1917
    • Già affidata all’amministrazione degli agenti e alle cure del gastaldo la tenuta in Brugnera, Maron, S. Cassiano, Portobuffolè ecc., ...  dell’estensione di campi trevigiani 700 (settecento) circa, a corpo e non a misura” viene data in locazione e conduzione all’Avv. Com. Antonio Levada di Oderzo per 25.000 lire annue ad esclusione “della Villa padronale, la chiesetta, il giardino, il parco e il frutteto, ... Alla Signora de Nilma resta riservato l’uso della stalla per sei cavalli ... Durante la permanenza a Varda della Signora locatrice e dei suoi membri di famiglia il conduttore avrà ogni cura perché il passaggio dei carriaggi e degli animali per il servizio della cantina e del granaio segua dalla parte esterna o dalla parte dell’orto.
    • 1918-Si insedia lo Stato Maggiore della 43.ma Divisione Schutzen comandata dal Generale Urbansky von Ostrimiecs. Durante questo periodo furono ultimati i piani per l’attacco austriaco sul Piave e proprio a Varda arrivarono gli ordini definitivi per l’offensiva ... 8 giugno ... in serata arrivano gli ordini definitivi per i grandi avvenimenti ... 9 giugno ... ho proibito la messa per non fare assembramenti di truppa ... faccio perciò celebrare la Messa nell’atrio (di villa Varda) dal Parroco della divisione. Nel pomeriggio prova di maschere antigas ... 10 giugno ... ho molto da fare per preparare (a villa Varda) tutto nel modo più preciso.
    • 1919-I danni di guerra ammontano a 281.525 lire  pari al 28% del suo valore netto dichiarato.
    • 1920-Alla morte di M.ma Emma l’eredità passa alla sorella Fanny vedova del cognato Giacomo Morpurgo.
    • 1923-M.ma Fanny riorganizza le proprietà e attribuisce al figlio Mario la proprietà di Villa Varda.
    • 1924-Il Cav. Mario realizza il restauro ed ammodernamento del complesso di Varda conferendo al sito quell’aurea di “paradisino” che ancor oggi possiamo ammirare.
    • La “bella e malinconica Varda ... che dorme tra i lauri e le rose, e intorno alla quale si stende ... l’argentea fascia del Livenza” riacquistò parte del suo splendore e fu assiduamente abitata dai Morpurgo che vi trascorrevano lunghi soggiorni in compagnia di familiari ed amici.
    • 1943-Il Cav. Mario Morpurgo de Nilma, ultimo erede della famiglia muore, all’età di 74 anni, nell’Ospedale di Pordenone.

    Cosi dispone nel suo testamento: 

    lego la mia tenuta di Varda (Comune di Brugnera), come si troverà al momento della mia morte, compresa naturalmente la villa con tutto il suo mobilio ed arredo, al Seminario Diocesano di Concordia di Pordenone, in persona di S. E. Monsignore Vescovo di Concordia. 
    Dispongo così anche per sentimento di profonda deferenza e devota amicizia verso la persona del Vescovo attuale S. E. Mons. Luigi Paulini, che mi è stato costantemente generoso della sua bontà. Intendo che una precisa destinazione del legato qui disposto sia lasciata al prudente criterio di Monsignore Vescovo di Concordia, limitandomi io ad esprimere il desiderio che ne conseguano vantaggio le attività che hanno per particolare scopo l’educazione della gioventù cattolica. La villa poi (o adeguata parte della stessa) intendo sia riservata ad uso di soggiorno estivo del vescovo di Concordia.
     A carico del legatario dispongo siano gli oneri seguenti: manutenzione e cura della Cappella e del Mausoleo; Celebrazione della Santa Messa nella Cappella la prima Domenica di ogni mese, nella ricorrenza delle feste dei Santi Patroni S. Marco e S. Maria del Monte Carmelo, nonché nei giorni anniversari della morte di tutte le persone che avranno sepoltura nel Mausoleo.
     Il Parco della villa dovrà, come attualmente, essere aperto al pubblico settimanalmente la Domenica od altra giornata a scelta del legatario. ... Dispongo poi che sino a quando mia sorella Matilde sarà in vita ad essa spetti il diritto di soggiorno nella villa di Varda per quanto tempo e quante volte ogni anno ad essa possa piacere, con obbligo per il legatario di mettere a disposizione nella villa un adeguato numero di stanze ed accessori con arredo e suppellettili relative, per mia sorella stessa e per chi essa conducesse con sé per proprio accompagnamento od in suo servizio. Dispongo ancora che la villa ed il parco di Varda siano inalienabili e debbano inoltre portare il nome “Villa Morpurgo de Nilma.


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